Il 10 ottobre, in Tv, il Sig. Fabio, un ex partigiano umbro, indicando dietro di sé la bandiera del Partito Comunista, dice: “Li vedi questi? Questi qui oggi votano Lega”. Basterebbe questo per capire come è messa l’Umbria (e del resto l’Italia), ma andiamo con ordine.
Così, anche dall’Umbria è arrivata l’ennesima conferma. L’Umbria conta circa 900.000 abitanti, di cui 650.000 residenti a Perugia e 100.000 a Terni: entrambi i Comuni nell’ultimo anno sono passati al CDX dopo decenni di dominio del CSX. Spoleto aveva fatto lo stesso con i suoi quasi 40.000 e anche Todi nel 2017 con i suoi 16.000. Era evidente quindi la disfatta, visto anche il trend sempre più negativo del M5S a tutti i livelli. Voglio quindi subito focalizzare l’attenzione sul perché Perugia e Terni abbiano cambiato aria, che è lo stesso motivo del perché il M5S non è incisivo come dovrebbe, un profondo problema che purtroppo (ed è qui che io mi incavolo) non si da alcun segno di voler risolvere. Perugia e Terni hanno vissuto la crisi dell’impresa metalmeccanica, del dissesto finanziario comunale, di una regione in preda alla corruzione, alla malaburocrazia e al clientelismo (motivo per cui è crollata): è il triste mondo della realtà con cui si deve fare i conti, un po’ la sintesi di quanto avviene in tutto il Paese, un mondo al quale non si risponde con le trovate comandate dagli algoritmi, ma con i fatti e i fatti, questo Governo, non li sta sapendo fare (bonus, debiti, tasse e passerelle sono il suo biglietto da visita).
L'aumento dei votanti del 9% poi, è il dato ancora più impietoso per il M5S. Il M5S nasceva per tornare a far votare la gente. Se gli astensionisti tornano ma non votano M5S e il M5S prende l'8% quando (a essere buoni e paragonare le precedenti regionali) nel 2015 aveva preso il 14,5%, allora la situazione di fa più che grave, quasi irrimediabile.
La foto di questa campagna in Umbria poi, se la sono scattata da soli: Conte che palleggia con Cucinelli, mentre Salvini va ad ascoltare gli operai nelle difficoltà e i sindaci che combattono sul territorio oggi (poi magari è una passerella anche quella ed è qui che deve riflettere chi può ancora prendersi una rivincita!). Un certo dubbio sul personaggio di Conte, per gli ambienti gattopardeschi da cui proviene, io l’ho sempre avuto. Un errore epocale definirlo “elevato”, ennesima prova dell’incapacità di selezionare chi deve essere all’altezza di realizzare nella pratica una grande idea di cambiamento per il Paese, prova che rischia di dover dare ragione persino a chi nutre dei dubbi sui retroscena di questa assurda e ingiustificata involuzione del M5S.
I fatti dicono che sono ormai anni che il PD prima e il M5S poi, lasciano la sinistra a Salvini.
I libri di Bagnai sono tra quanto di più a sinistra sia mai stato scritto in economia in Italia, ma purtroppo non andavano bene a chi sappiamo (posto che alcune soluzioni sono da mitigare, ma se ne può discutere) e ce lo siamo ritrovato candidato con la Lega nel 2018, perché il M5S era indaffarato a far rieleggere, spesso senza alcun merito, gli uscenti ed a contrabbandare voti con le corporazioni, i centri di potere del sistema e altri parassitismi che hanno distrutto questo paese.
Quando Fusaro dice che il contratto Lega-5Stelle era un passo verso il cambiamento, mentre l’abbraccio mortale con il PD è un suicidio, forse si tratta di buon senso?
Se l’unica a dire che “il solo modo per combattere l’evasione fiscale è abbassare le tasse” è Giorgia Meloni e dopo qualche giorno le fa eco il Presidente della Repubblica, forse dovremmo ricordare che il M5S nasceva proprio per distruggere la retorica dei salotti radical chic e non alimentarla?
Se il traffico di esseri umani, la schiavitù del terzo millennio, i nuovi alleati l’hanno sempre usata come business ai danni di tanti italiani, se l’integrazione e la multietnicitià sono ben altra cosa rispetto a ricevere qualche punto di spread in meno in cambio di mancette elettorali e porti sempre aperti...forse presentarsi in Umbria con un partito che ha accolto queste persone non sempre integrandole come dovrebbe, ma alimentando la disoccupazione, il clientelismo e i debiti....magari era poco opportuno? O tutto si deve fare adesso e subito, solo per la paura di scomparire? E il rischio di scomparire, lo hanno creato gli eventi fortuiti o il male viene da dentro e da lontano?
Forse Bersani dovrebbe chiedersi come mai quei famosi 7 punti di elettorato sono passati dal PD ai 5 Stelle e poi alla Lega. Caro Bersani, questi famosi 7 punti, che oggi possono essere tranquillamente di più, sono i voti degli operai, dei pescatori, degli autonomi e delle piccole partite iva, dei dipendenti pubblici e privati che sono rimasti indietro e che né il PD, né adesso il M5S sembrano ascoltare più di tanto. Queste persone non votano la bandiera, non votano la frase ad effetto, il capello sciantoso o la legge-spot del momento. Queste persone votano per la sopravvivenza e non vi daranno tregua perché sanno che non li avete ascoltati come dovevate e sono convinti che non li ascolterete più.
Pd e 5s lasciano la sinistra a Salvini quindi non tanto per quello che fanno e forse neanche per quello che non fanno, ma soprattutto per quello che gli italiani sanno che molti di loro (il PD in primis e il virus fintamente ex piddino che il M5S si è iniettato nel 2018 per passare da un sano 25% a un malato 33%) non sembrano avere nessuna intenzione di risolvere: la vera corruzione della burocrazia che ha imparato a legalizzare le tangenti, gli enti inutili e parassitari che prosperano alla faccia di chi lavora, le false pensioni e ora anche i falsi redditi di cittadinanza, le mazzette ai concorsi pubblici, le consorterie di corporazioni che non rappresentano più nessuno tranne che se stesse, le banche che fanno affari sulla pelle delle persone, la magistratura collusa con le massonerie e gli apparati di Stato deviati (qualcuno pensa ancora che i Falcone e i Borsellino siano stati uccisi dalla mafia?), i sistemi Bibbiano sparsi in tutta Italia grazie a servizi sociali che di sociale hanno ben poco, la famiglia bombardata da idee strampalate che dietro i diritti di alcuni nascondono la depravazione di tanti altri... Ma non si era detto che bisognava combattere tutto questo schifo? E allora? Che vogliamo fare?
Se persino Piazza San Giovanni passata da Berlinguer al PD, ora passa dal M5S a Salvini, non è forse un segnale?
Ernesto Guevara non accettò che la rivoluzione potesse ridursi a normale amministrazione burocratica e seguì il suo sogno. Il Mov oggi è diventato il partito di Castro, non più quello del “Che”, è un partito che rappresenta se stesso e non le persone ed è per questo che questa triste, macabra e indegna esperienza deve finire qui. La storia l’ha già dimenticata, insieme a tutti i suoi impostori. Gli strumenti per realizzare quel sogno ci sono sempre stati, quel sogno che in altre epoche è stato in altri luoghi, in altre forme, di altri eroi. Il Mov aveva dato la speranza di poter realizzare quel sogno senza essere eroi, ma semplici cittadini consapevoli. Oggi quella speranza si sta perdendo.
Quel sogno, infatti, si può realizzare solo nella consapevolezza collettiva, che diviene intelligenza collettiva solo e soltanto con l’impegno continuo ad ascoltare le persone, a fare sintesi delle loro idee, dei lori bisogni, dei loro sogni che sono idee, bisogni e sogni del movimento solo se il movimento si impegna a rappresentare loro e mai se stesso.
Torno a dire quindi che senza programmi che raccordano portavoce (a proposito, esistono ancora?) e territorio, adeguati a una grande visione e soprattutto persone in grado di realizzarli, si possono inventare tutte le trovate mediatiche del mondo, ci si può beare sui social anche riscontrando piccole e banali soddisfazioni personali, ma non si va da nessuna parte.
Dove si fa vera opposizione, la gente premia la coerenza e punisce invece chi si permette di sbeffeggiare gli eroi che hanno portato avanti certe battaglie.
Va bene la forzatura di alleanze dettate da una legge elettorale fatta dai perdenti perché non vincano gli altri, ma un conto è dettare in qualche modo la linea, un conto è farsi mangiare voti prima a destra e poi a sinistra. Il M5S nasceva non per accordarsi con questo o quel partito alla bisogna, non per accettare compromessi al ribasso, ma per cambiare un sistema malato e incancrenito da secoli, un sistema dove cambiano le facce, ma la cultura è sempre la stessa. Il M5S, infatti, nasceva per realizzare una rivoluzione culturale prima che politica e una rivoluzione culturale non la si fa come si rischia di finire per farla, ossia solo per far finta di farla.
Voglio infine lasciare un pensiero per Bianconi, una brava persona, ha detto una cosa bellissima ieri sera nella quale mi ritrovo: “ai miei figli dico che nella vita ci sono battaglie che vanno combattute, anche quando si sa che si possono perdere “. Nessuno dei cosiddetti leader a suo sostegno era con quest’uomo ieri sera e questa per loro la considero la sconfitta peggiore.
PS
L’altro giorno, al mare (si perché dovete sapere che in Salento si va ancora al mare!), ho incontrato un pescatore. Mi ha tenuto un’ora prima di entrare in acqua, a parlarmi del fatto che avendo una piccola casetta al mare ereditata da suo padre, è costretto a pagare tassa piena all’università per i figli, che il figlio che studia medicina gli dice di votare 5Stelle, ma che lui ora vota Lega perché la Lega gli ha salvato la vita l’anno scorso con la Pace Fiscale, che il gasolio che usa non lo può scaricare dalle tasse, che il suo lavoro non è considerato usurante (come evidentemente quello dei politici) e che i 5Stelle mettendosi con il PD hanno fatto la fine che gli voleva far fare Renzi. Non sapevo più cosa rispondergli...ma poi l'ho fatto e ognuno di voi può immaginare come.